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lunedì 11 aprile 2011

Irraggiungibile....

Se la gara di Melbourne era stata giudicata movimentata, oggi a Sepang s’è visto di tutto. Tanti gli episodi clamorosi, tante le strategie impiegate, tanti i sorpassi, con un’unica costante: Sebastian Vettel.

Ormai è anche superfluo spendere troppe parole per il ragazzo: dopo la pole di ieri, gli è bastata un’ottima partenza per salutare la compagnia e ritrovarla a traguardo. Fa quasi tristezza apprendere che non ha usato il KERS per tutta la gara, ma solo in alcuni tratti. Gestione impeccabile delle gomme, freddezza durante i pit-stop, controllo assoluto della corsa, insomma se gli avversari non si danno una mossa (in tutti i sensi) questo mondiale rischia di essere chiuso molto presto.

Anche perché di avversari all’altezza, per ora, non se vedono all’orizzonte, e questa gara l’ha ampiamente dimostrato.

1)    Hamilton, che è l’unico che può riuscire a tenere testa a Vettel dal punto di vista velocistico, ha sofferto oggi un’usura di gomme paurosa (c’è anche da dire che la Pirelli questa volta ha toppato sul degrado gomme): l’inglese ha tentato l’azzardo degli pneumatici hard a metà gara, ma sorprendentemente le coperture dure hanno avuto la stessa durata delle morbide, e l’inglese è stato poi costretto nel finale della gara a un ulteriore pit-stop. È probabile che Hamilton, con queste nuove Pirelli, debba ancora fare i conti con la sua tendenza a consumare eccessivamente le gomme, un difetto che se non limato gli costerà caro questa stagione.

2)    Webber, il compagno di squadra, sembra quest’anno molto appannato. Può essere che abbia subito il colpo di aver perso il mondiale l’anno scorso, fatto sta che anche oggi è stato protagonista di una partenza disastrosa, e anche se poi si è ripreso nel corso della gara, non sembra in grado di poter impensierire Vettel.

3)    Button, che oggi ha portato a termine una gara sontuosa, con una gestione degli pneumatici da dieci e lode, è un pilota molto costante ma non ha la velocità per poter stare dietro a Vettel. La McLaren ha due ottimi piloti ma è paradossalmente incompleta: a Woking servirebbe un driver che abbia entrambe le caratteristiche, la costanza di Button e la velocità di Hamilton.

4)    Veniamo ad Alonso. La Ferrari, come apparso già a Melbourne, in gara si avvicina molto al passo della Red Bull, ma se continuerà a beccare un secondo in qualifica il mondiale sarà sempre più lontano. Alonso poi non sembra più il pilota infallibile di qualche anno fa: anche oggi invischiato in partenza, è riuscito a risalire fino alla 4a posizione, dietro a un Hamilton in evidente crisi di gomme, quando è successo il patatrac che tutti abbiamo visto. Ora, un errore, da parte di un pilota che sta recuperando, ci può anche stare, ma la gravità di questa collisione, davvero marchiana, è inaccettabile da parte di un due volte Campione del Mondo, che ha così buttato via, per altro in un momento di carenza di risultati, un terzo posto sicuro (Domenicali ha affermato che Alonso avrebbe anche ottenuto il 2° posto e non ha escluso che potesse andare a prendere Vettel, noi invece non escludiamo che il buon Stefano si candidi per il premio alla miglior battuta dell’anno).

Per altro neanche la Ferrari si è dimostrata impeccabile nella gestione della corsa. Massa ha perso addirittura 6 secondi a causa di un problema al pit-stop, e il muretto non ha saputo cogliere i momenti giusti per effettuare le soste (al momento della terza sosta, Alonso era 2° davanti a Button, ma è rientrato con un giro di ritardo, finendo 5° dietro a Webber). Insomma se si vuole lottare per i titoli andranno riviste molte cose.

Tra i promossi di questa gara, sicuramente le Lotus Renault per la partenza strepitosa (preoccupante però la rottura dello sterzo occorsa a Petrov dopo l’uscita di pista); pieni voti in particolare per Nick Heidfeld, che nelle gare rocambolesche riesce sempre a emergere e salire sul podio. Altro grande promosso è Kamui Kobayashi, in grado di sorpassare con una naturalezza sorprendente, dimostrando una crescita strepitosa.

Bocciati senza riserva i commissari di gara: assolutamente folle la decisione di penalizzare Hamilton e Alonso per il duello visto in pista. A quanto si apprende l’inglese è stato penalizzato per uno zig-zag sul rettilineo (che a vedere il replay è stato veramente minimo), mentre lo spagnolo per il contatto avvenuto con la McLaren, ovvero per un’azione di gara involontaria e che per giunta ha penalizzato il solo Alonso (della serie cornuto e mazziato)! Gli appassionati vogliono una Formula 1 che sia corretta, non punitiva.

InsideOne torna tra cinque giorni, quando i bolidi di Formula 1 scenderanno in pista a Shanghai per il GP della Cina.

Francesco Saverio Dambrosio
Insideone.

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