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mercoledì 4 maggio 2011

Emiliano torna a parlare: "Una settimana di tempo all'As Bari, poi agiremo. Mi scuso per l'accaduto di ieri. Il tapiro? Me lo sono meritato"


"La responsabilità se l'è presa tutta Mario D'Amelio, il segretario generale del Comune, che ha trasmesso al sistema informatico come fosse già stata approvata, la delibera con cui si autorizzava l'amministrazione a chiedere istanza di fallimento per l'AS. Bari". Alla conclusione non si è giunti, ma un importante passo avanti è stato fatto: le scuse. Così ha aperto la conferenza stampa il Sindaco di Bari, Michele Emiliano.

Si è trattato di una delibera "fuori sacco", preparata dall'Avvocatura del Comune in un momento emotivo, indispettita anche dal gesto della vendita del terreno (un terreno di Valenzano del valore di 600 mila euro venduto pochi giorni prima dall'AS. Bari), ha detto Massimo Longo, giornalista di Go.Bari che ha raccolto le dichiarazioni di Emiliano nel pomeriggio.

Il Comune, dunque, è un creditore chirografico che non ricaverebbe alcun beneficio in caso di fallimento del club, ma con tale ricatto invoca la società a pagare i dovuti contenziosi, visto che lo stadio San Nicola è utilizzato dal Bari calcio come se fosse stato di proprietà della stessa società: "Insomma - ha detto Emiliano - a far fallire il Bari non si ricava nulla. E in questo caso il Comune creditore per recuperare il credito deve sperare nella sopravvivenza del debitore e che produca nel contempo ricchezza su cui potersi avvalere".

Giannini e Pasculli sono decisi: una settimana di tempo al Bari. In caso di oltranza al tempo annunciato la delibera sarà all'ordine del giorno:
"Tra una settimana decideremo", ha concluso Michele Emiliano - "Non è facile prendere una decisione del genere perchè non si è mai visto che un Comune faccia fallire una squadra. Ma questo ricatto piscologico nei confronti di Bari deve cessare, abbiamo tentato in ogni modo di piegare questa resistenza, sostenuta dall'idea che un Comune non possa far fallire una squadra di calcio. Questa cosa oggi è improponibile".

Anche per Punta Perotti era possibile una transazione, che andò in fumo per ovvi e conosciuti motivi: "Possiamo trovare una soluzione per il Bari calcio, certo non con 300 mila euro in cambio di due milioni di debito". Presentare istanza di fallimento significa anche poter valutare l'effettiva capacità di far fronte ai debiti. Io non credo che il Bari sia decotto. Non c'è un tale stato di insolvenza. Faccio un invito pressante all'AS. Bari perchè si renda conto che i debiti del Bari sono di denaro pubblico. Non c'è sindaco per bene che possa far finta di nulla. L'avvocatura ha fatto il suo dovere, l'assessore ha fatto il suo dovere, fra una settimana questa delibera sarà di nuovo all'ordine del giorno" - ha ribadito il Sindaco.

Infine, da un giudizio a questa discussione:
"Questa discussione mi piacerebbe fosse fatta collettivamente: tra una settimana al silenzio del AS. Bari si procede col fallimento. Importante è capire l'opinione della collettività: invito il Consiglio Comunale e i Cittadini a discuterne, in quanto chiedere un fallimento è una decisione discrezionale, vi sono altre vie per recuperare i propri soldi. Sono a disposizione di chiunque per parlarne liberamente. Il segretario generale - conclude Emiliano - non deve accettare più delibere fuori sacco a meno che non siano autorizzate da me. Un fatto grave, chiedo scusa anche io. E' stato un errore di cui ci scusiamo con la città".
Ed intanto si prende un bel Tapiro d'Oro da Fabio e Mingo, chiudendo con un "Me lo sono meritato!"
Marco Fornaro
Tuttobari.com

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