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sabato 14 maggio 2011

Fascetti: "Di Michele e Ghezzal decisivi. La cordata? Chiacchiere!"


Il susseguirsi di doppi-ex che parlano in merito al derby di domani è tanta roba. Dopo Antonio Conte, tocca ad Eugenio Fascetti, colui che lanciò Cassano nel grande calcio. Sei anni in riva all'Adriatico, contro i tre in Salento. Il viareggino, 72 anni, parla delle sue emozioni nel vivere questo derby. Ecco quanto riporta l'edizione odierna de La Gazzetta Dello Sport: "Non riuscirei a fare il tifoso, per me è una gara speciale: una tripla. Pensate, ho declinato l'invito di Rai International, che mi avrebbe voluto in studio. Mi sarei creato più nemici di quanti già ne ho. Vedrò in tv Bari-Lecce, a casa: e mi concederò le mie libere analisi". Nonostante le parole, qualche analisi la concede: "Stando alla classifica dovrebbe prevalere il Lecce, che ha maggiori motivazioni. Considerata, però, anche la contestazione degli ultras, Gillet & Co., sono chiamati a disputare la gara della vita. Quest'anno i biancorossi, aldilà di infortuni e gioco, sono stati penalizzati dalla iella. Anche con Mutti perdono partite irripetibili; non meritavano le sconfitte con Sampdoria, Roma e Palermo, per citare solamente gli ultimi impegni. Invece, il Lecce gioca spesso da grande squadra, finendo per pagare disattenzioni difensive o errori sciocchi. Per me si salverà ugualmente, perché la Sampdoria da 4 mesi è in discesa libera. Ciò che è certo è che il gruppo di De Canio non verrà al "San Nicola" per fare una gita turistica. Sarà l'attacco del Lecce contro la difesa del Bari - aggiunge - Gli ospiti cercheranno di prendere in mano il pallino del gioco e rischieranno di non sapersi difendere, pagando dazio gli errori in mezzo al campo. I padroni di casa, invece, non staranno a guardare e giocheranno, ugualmente, con il coltello fra i denti. I tifosi non accetterebbero una resa incondizionata. Di Michele e Ghezzal decideranno il match. Il primo è un attaccante di gran livello e nonostante i 35 anni sa fare la differenza in A. Tutti elogiano il gol di Chevanton, che ha questi colpi in canna, ma nessuno parla del tacco di Di Michele che ha dato il via al gol. L'algerino, ex Siena, ha qualità, ed è pericoloso da posizioni impossibili."

Infine, chiosa sul futuro del Bari: "Quando sedevo su quella panchina, già si nominavano cordate e roba varia. Tutte chiacchiere. Se fanno una cordata -continua- la utilizzo anche io per arrampicarmi in montagna. Toccherà al solito Matarrese tenere in piedi la baracca. A Lecce, invece, dopo il "gatto e La volpe", Iurlano e Cataldo, solo i Semeraro potrebbero gestire la squadra. Senza loro due il calcio è finito sia a Bari che a Lecce."

Marco Fornaro
Tuttobari.com

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