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giovedì 19 maggio 2011

Proto: "La retrocessione non influenzerà nulla"


Dopo le dichiarazioni riportate da "Corriere del Mezzogiorno", Alessandro Proto ha rilasciato alcune dichiarazioni per tuttomercatoweb.com, portale sportivo online.
Proto ha parlato di vari temi, riportati dalla nostra redazione: "Si, ci sono stati contatti diretti, ma più di questo non posso dire". Quando gli viene domandato se poteva esser detto cosa rappresentava, risponde seccamente: "Questo assolutamente no. Il discorso è questo. Bari è una delle piazze che noi stiamo valutando, il discorso è questo fondamentalmente. Bari è una delle piazze calcistiche che le persone che rappresento stanno valutando di acquistare, sono state fatte delle valutazioni a livello di studi, per quanto riguarda la tifoseria, il merchandising e lo stadio. Bari è stata valutata una delle potenziali, forse la migliore piazza, su cui potere investire. Abbiamo iniziato ad avere un primo contatto con la proprietà, ma c'è il patto di riservatezza. Non è in uno stato avanzato la cosa, abbiamo fatto le nostre valutazioni, poi si decideranno i prossimi passi. Vorrei tenere le acque il più possibile tranquille, perché poi si creano magari attriti per delle banalità, per nulla. Posso dire che è stata fatta una 'due diligence' sul Bari come squadra, come contesto per tutto quello che può avere di ritorno, ma soprattutto è stato valutato quello che per noi è molto importante, come lo era per il Torino, e come è importante per tutte le squadre d'Europa e del Mondo: i tifosi. Il vero patrimonio di una squadra sono i tifosi, perché quando una squadra come il Bari ha una media di ventimila tifosi allo stadio è tantissimo". Poi, gli vien chiesto se la retrocessione, e la situazione stipendi contribuisse nella loro valutazione: "Il fatto che sia andato in serie B ha influito relativamente, nel senso che posso anche dire che un anno in serie B nel caso in cui le persone decidano di prenderlo, può far bene per ricostruire, piuttosto che stare in A e soffrire. Avere un anno di tempo per ricostruire una squadra e l'anno dopo affrontare la serie A nel mondo giusto, e perché no puntare all'Europa: credo che un anno di B non sia cosi negativo. Tanti aspetti devono essere valutati, quelli valutati fino ad ora sono puramente legati a quello che può valere il Bari a livello di tifosi, di merchandising, di società ma per quello che potrà essere il futuro. È questo il discorso, così come sono state valutate anche altre società. Sono solo un manager che fa questo tipo di lavoro, poi le scelte tecniche piuttosto che altro, non mi competono". Sui tempi della trattativa:"Questo sinceramente non lo so, credo che saranno tempi brevi. Oggi non posso dirglieli, sicuramente non saranno lunghi".
Infine, chiude parlando dei vari "finti" interessati al Bari negli ultimi anni: "Non so chi fossero quelli degli ultimi dieci anni, non so che carte avessero in mano, perciò non so dire perché noi abbiamo in mano carte migliori. Abbiamo tentato di acquistare il Torino a suo tempo, facendo un'offerta addirittura di quaranta milioni di euro, che ci venne rifiutata, quella potrebbe essere un motivo in più. Non so chi fossero le cordate antecedenti che volessero acquistare il Bari, quindi non posso fare paragoni né esprimere giudizi. Ora ci sono persone interessate a entrare nel mondo del calcio. Volevano acquistare il Torino, non ci sono riuscite, adesso stanno valutando altre opportunità, fra queste c'è anche il Bari".
Marco Fornaro

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